STUDIO DI PEDAGOGIA CLINICA

Dott.ssa Sara Cundari

Pedagogista, Pedagogista Clinico

Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013. 

Iscritta nell’elenco ANPEC n.4628 e nell'elenco dei Pedagogisti SINPE n.2928

 

La fiaba: un'importante strumento educativo

“C’era una volta…” un’espressione che ci riporta all’infanzia…Chi, da bambini, non ha mai letto o udito una fiaba? La fiaba deve la sua longevità alla divulgazione orale tra le generazioni. In Europa la prima raccolta scritta fu “Lo Cunto de li Cunti overo lo trattenemiento de' Peccerille” chiamato Pentamerone (1634-1636) di Giambattista Basile, pubblicato postumo dalla sorella. Nel Pentamerone dieci anziane raccontano, in dialetto napoletano, cinquanta fiabe. Al 1696 risalgono I racconti di mamma l’Oca di Charles Perrault che poi trascriverà anche Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Pollicino, La bella addormentata nel bosco e Il gatto con gli stivali. L’800 sarà il secolo che vede i fratelli Grimm impegnati a pubblicare un’importante raccolta di fiabe, riconosciuta nel 2005 dall’UNESCO “patrimonio dell’Umanità”. Sempre nell’800, Il danese Hans Christian Andersen (1805-1875), scriverà La Sirenetta, Il brutto anatroccolo e Il soldatino di stagno.

Nel 1956 il genere della fiaba contagerà scrittori quali Italo Calvino che pubblica le Fiabe italiane, racconti fiabeschi dalle varie province d’Italia e da lui tradotte dal dialetto all’italiano. Freud sosteneva che sogni e fiabe sono collegate al mondo interiore degli esseri umani. Il bambino crescendo trova nelle fiabe la soluzione liberatoria dalle proprie paure o desideri. Ma Cos’è la fiaba? Ha un valore pedagogico - educativo? Quanto è importante Il tempo che un adulto dedica alla lettura di una fiaba al bambino?

Il termine fiaba deriva dal latino volgare flāba da fabŭla ed è un racconto fantastico di origine popolare, caratterizzata da racconti brevi e incentrati su vicende e personaggi fantastici. Secondo Guido Petter, psicologo e psicopedagogista, raccontare fiabe ai bambini dovrebbe essere un elemento spontaneo per genitori, fratelli, insegnanti, nonni nell’educazione dei bambini.

Vediamo perché le fiabe sono importanti:

 - Dai 2 anni i bambini sviluppano il piacere di sentire narrare una storia che a 6 anni si evolve ulteriormente con la lettura autonoma

 - Secondo lo psicologo Bruner ascoltare le favole sviluppa il “pensiero narrativo”, che concorre allo sviluppo del pensiero razionale e del pensiero fantastico "il racconto è una forma convenzionale che viene trasmessa culturalmente, è il mezzo attraverso cui costruiamo la nostra realtà e stabiliamo il nostro rapporto con gli altri.

- La fiaba aiuta all’acquisizione di elementi logici, sequenze temporali, causa-effetto, e fantastici.

- Le fiabe Partecipano allo sviluppo psicologico dei bambini in diverse aree: linguaggio, emotività/affettività, socialità.

-la fiaba Aiuta l’Acquisizione di nuovi vocaboli nonché a potenziare la concentrazione e l’attenzione.

- Contribuisce allo sviluppo emotivo/affettivo in quanto il bambino si affeziona ai personaggi, si immedesima nelle loro emozioni di conseguenza imparano a riconoscere le loro emozioni e a dare un nome.

- Attraverso le fiabe i bambini apprendono nuovi schemi di comportamento e nuove modalità di risoluzione alle difficoltà. Negli anni ‘70 ci si è interrogati sul fatto che in qualche modo alcune fiabe possano traumatizzare i bambini poiché contengono alcune immagini come la strega, l’orco, il lupo cattivo… In realtà il fatto che il bambino possa vivere determinate emozioni protetto dalla presenza del genitore/ lettore senza esserne il personaggio diretto, fa in modo che il bambino elabori le emozioni autonomamente.

- La fiaba ha un valore educativo-relazionale, aiuta il bambino a conoscere le relazione positive (collaborazione, aiuto, essere solidali), o negative, (menzogna, gelosia, imbrogli), e inizia a constatare le conseguenze. Il lieto fine della storia e la soluzione al problema iniziale insegnano anche quanto sia fondamentale impegnarsi per ottenere ciò che si vuole raggiungere.

- La fiaba rafforza l'interazione con i genitori, una sorta di rituale affettivo che da sicurezza al bambino oltre che il buon esempio quale il tramandare ai figli l’abitudine alla lettura.

Le fiabe parlano il linguaggio della fantasia, cioè quello del bambino, lo mettono di fronte alle preoccupazioni dell’uomo (la necessità di sentirsi amati, la paura di essere inadatti, l’angoscia della separazione, la morte …), con un linguaggio semplice e chiaro esprimendo la simbologia del conflitto interiore (la sfida, il cammino, gli ostacoli da superare, le disavventure, sconfiggere i cattivi ) e ne danno alla fine la soluzione.

Durante la lettura della fiaba un ruolo fondamentale lo svolge chi legge o racconta poiché è riconosciuto dal bambino come una persona disponibile e presente e grazie al tono di voce familiare e all’affetto che in esso si manifesta, il bambino impara a riconoscere termini, nomi, verbi. La voce di chi racconta, fornisce al bambino sensazioni ed emozioni in continuo cambiamento.

Avere la buona abitudine di leggere una fiaba ai bambini durante il giorno o prima di andare a letto è un passo importante per supportarlo nella lunga e infinita conoscenza del suo mondo interiore!

 

"Trattate le persone come se fossero ciò che dovrebbero essere e aiutatele a diventare ciò che sono capaci di essere" 

W. Von Goethe

Pedagogia Clinica Conegliano - Dott.ssa Sara Cundari - Studio Pedagogico "Paideia"