STUDIO DI PEDAGOGIA CLINICA

Dott.ssa Sara Cundari

Pedagogista, Pedagogista Clinico

Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013. 

Iscritta nell’elenco ANPEC n.4628 e nell'elenco dei Pedagogisti SINPE n.2928

 

Conflitti tra fratelli...Perché accadono e come gestirli?

La gelosia è quello “stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo, teme che la persona amata gli sia insidiata da un rivale”. Il termine deriva latino Zelosus, dal greco Zelotòs e significa emulo, rivale. Si è gelosi quando non ci si sente all’altezza di qualcuno che credevamo pari a noi, oppure si può pensare alla gelosia come possessività quando questa è dettata dal desiderio di custodire qualcosa perché ci fa sentire sicuri e protetti. La gelosia è spesso la causa di liti. Il litigio nei bambini è una fase fondamentale per la loro crescita sociale, cognitiva, emotiva.

Spesso gli adulti credono che bloccare rapidamente il litigio aiuti i bambini nella gestione del conflitto, invece si rischia di privare il bambino di un’esperienza che sta alla base della COMPETENZA SOCIALE ovvero "il livello di expertise raggiunto nell'uso di un insieme di abilità relazionali che favoriscono la buona relazione e interazione con gli altri”(op.cit). Questa competenza implica una serie di abilità come la comunicazione, l’espressione del sé, imparare a relazionarsi agli altri e alla quale sono solitamente assegnate alcune caratteristiche:

La Gradualità: perché procede per fasi e continua nel tempo. 

Le Conoscenze: che sono acquisite attraverso l’apprendimento.

Le Abilità: cognitive e pratiche come il pensiero logico, creativo e intuitivo e l'abilità manuale e l'uso di metodi, strumenti, la risoluzione dei problemi.

Le Capacità: l'applicazione dopo l’esercizio, il mettere in pratica.

Se, dunque, la competenza sociale è la capacità che ognuno di noi ha nel modulare il comportamento e la comunicazione in modo adeguato ai propri scopi, ecco il motivo per cui litigare per i bambini è importante! Si litiga in casa tra fratelli, tra compagni in classe, tra membri della stessa squadra di calcio, tra compagne di danza, si litiga per pretesti futili come un giocattolo sottratto, perché l’ho detto prima io, per la gara a chi deve lavarsi per primo i denti, perché ci si contende l’amore di mamma e papà. Il bambino in tutte queste circostanze sente la necessità di sentirsi rassicurato e al sicuro.

Quando tra fratelli c’è una differenza d’età (18 mesi - 36 mesi) la probabilità del conflitto è più alta, se invece la differenza di età supera i 4 anni il margine di conflitto è più ridotto banalmente perché tra loro necessità, interessi e attività sono diverse. Cari genitori è, dunque, invitabile sottrarsi ai litigi dei vostri figli…E allora come si fa? prima cosa è sempre importante aiutarli a trovare una soluzione e non un colpevole! Ecco Alcune strategie utili:

- No alle punizioni fisiche: I genitori sono per i bambini i MODELLI da seguire, quindi sta agli adulti dare l’esempio, perché ne trarrebbero solo l’insegnamento che vince il più forte e che le situazioni si risolvono arrivando alle mani.

- Lasciate che i bambini risolvano da soli le loro questioni (tranne il caso in cui siano arrivati pesantemente alle mani).

- Osservate e non schieratevi per l’uno o l’altro… si rischierebbe di gettare le basi per un pretesto successivo.

- Stabilite delle regole su ciò che è permesso e vietato quando si litiga, per esempio “ Non si alzano le mani”, “no alle parolacce”.

- Se non eravate presenti al momento del litigio è meglio evitare di prendere le parti di uno dei due. Può essere però positiva una comunicazione riflessiva: “Non è importante chi ha cominciato, la regola in famiglia è che non ci si picchia”.

- Se il pretesto del litigio è un oggetto e i bambini non sono arrivati a una soluzione, potreste sottrarlo “poiché non siete riusciti a condividere senza litigare, lo prendo e ci riproverete un altro momento.”

- Aiutate i bambini a trovare una soluzione con frasi come “, sono dispiaciuta/o per il litigio che avete avuto ma sono certa sarete bravi a risolvere da soli questa difficoltà”. In questo modo aiutate i bambini a sentirsi compresi.

 - Non confrontate i bambini ma valorizzatene le loro qualità e non principalmente i difetti.

- Abituate i bambini piccoli a trovare una soluzione, per esempio “fai giocare anche un po’ tua sorella adesso” ed evitare frasi come: “lascialo stare! tu sei più grande”.

- Incoraggiate i vostri bambini alle relazioni, allo sport... questo porterà a una consapevolezza di chi sono e come si relazionano agli altri.

E Se i bambini non riescono a risolvere la questione in autonomia, quindi sono arrivati alle mani? allora sarebbe bene intervenire per dividerli per un tempo di pochi minuti.

…LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA…

Una volta calmati i bambini potranno parlare e ognuno potrà esprimere il proprio punto di vista, spiegandone le ragioni. Il genitore ascolterà dal punto di vista di chi sta parlando, tentando di verbalizzare le emozioni del bambino, intervenendo per esempio “mi dispiace! Ti sarai sentito molto infuriato quando”...a questo punto i bambini potrebbero esprimere i desideri e una soluzione. Si accetteranno le soluzioni condivise! Litigare con i fratelli, dunque, rappresenta una palestra alla vita, i bambini litigando e riappacificandosi, chiedendo scusa, riflettendo insieme ai grandi sul comportamento imparano il rispetto verso gli altri per esempio, per questo è importante che i genitori siano presenti nel dare gli strumenti giusti e non direttamente la soluzione anche in queste situazioni!

Ricordiamoci che è fondamentale che un genitore si relazioni a ogni figlio tenendo in considerazione le caratteristiche e la personalità di ognuno, trascorrendo del tempo sia individuale che collettivo con loro. La gelosia nei bambini è la paura di non piacere, tocca a mamma e papà incentivare la fiducia nelle loro capacità attraverso l’elogio e l’apprezzamento delle qualità!

"Trattate le persone come se fossero ciò che dovrebbero essere e aiutatele a diventare ciò che sono capaci di essere" 

W. Von Goethe

Pedagogia Clinica Conegliano - Dott.ssa Sara Cundari - Studio Pedagogico "Paideia"